Un tempo ero una cantante lirica di successo. Poi tutto è cambiato, ma una cosa è rimasta uguale: creare torte e cantare sono due modi per mettere noi stessi al servizio degli altri. Per venire a patti con la nostra creatività. La differenza, fondamentale, è che quando canti di fronte a un pubblico sei tu a stare al centro della scena. Quando realizzi una torta per un matrimonio, ti metti da parte. Non sei tu la stella: i protagonisti sono gli sposi. La luce dei riflettori è per loro, il tuo ruolo è fare parte della felicità di qualcun altro. Creare un ricordo memorabile, che li accompagni nella loro strada insieme.
Come far stare insieme i vari piani. Come un piano sta sopra l’altro. Come si scolpisce la decorazione, che può essere fatta di fiori, di persone, di farfalle, a seconda della richiesta degli sposi. Come realizzare soggetti originali, non banali, sempre nuovi. Come dipingere sullle torte con la crema, o realizzare fiori di zucchero. Come decorare una naked cake con fiori e frutti freschi. Ma la lezione più importante che imparato è… saper ascoltare gli sposi: la torta è un momento che appartiene a loro. Deve somigliare alla loro anima.
Chi pensa che fare musica abbia solo a che fare con le note si sbaglia di grosso. I colori, i sapori, le decorazioni hanno un suono. Io lo sento. Sarà per il mio passato da cantante lirica, ma ogni volta che lavoro a una torta di compleanno o di matrimonio mi sembra di seguire una melodia, un’armonia, qualcosa che mi indica come comporre quell’opera nel modo migliore.